{ Il diario di un'otaku qualunque - 1°} Leggete, se volete farvi una risata, poi ditemi come vi è sembrato!

"Salve. Il mio nome è Matsuda Fujiko, abito a Sapporo nella prefetttura di Hokkaido e... Sono un'otaku dichiaratamente fuori di testa! Ho circa 250 volumi di ogni genere di manga, la mia cameretta è completamente infestata da Action Figures e disegni: ho addirittura costruito una casetta con le confezioni dei miei videogiochi una volta. Purtroppo porto gli occhiali, credo di aver perso 2 o 3 diottrie per aver letto troppo e dopo la scuola, ho un lavoro part-time al supermarket di fronte la mia fumetteria preferita. Non che i miei genitori non siano ricchi... più che altro la mia passione richiede troppi soldi, così ho deciso di lavorare e ormai sono 4 mesi che lo faccio. I miei voti sono sempre gli stessi: vado molto bene a scuola, mi piace studiare ma il mio sogno è di diventare una mangaka e ogni giorno, mi impegno a diventare sempre più brava! Ma ora, caro diario, devo dirti una cosa sconcertante che mi è successa l'altro giorno e te lo giuro che non ho mai toccato quella cosa chiamata "DROGA". Stavo allegramente disegnando un bel pezzo di ragazzo, così bello che stavo quasi per sporcare di bava il mio fighissimo foglio da disegno. Avevo solo sognato il volto di quel ragazzo, era sempre stato il mio pallino fisso, fin da quando ero piccola: era molto alto, magro, fisico statuario, occhi marroni scuri, leggermente allungati. I suoi capelli erano biondicci, quasi rossi e i lineamenti del suo viso avrebbero potuto appartenere solo ad un essere inventato o ad un'angelo, tanto che erano belli: il naso all'insù ma non troppo, gli zigomi molto alti e anche se aveva il mento un po' troppo appuntito, sicuramente la forma della sua bocca faceva giustizia al resto del suo viso. La sua pelle era chiarissima, quasi bianca... sembrava di porcellana e aveva addirittura delle dolcissime lentiggini vicino al naso che lo rendevano... qualcosa di fiabesco. Si dai, diciamocelo: era un cavolo di folletto sexy. Non so da quale benedizione il mio cervello di bambina scema avesse tirato fuori un simile individuo: era solo grazie a lui e a come me lo immaginavo, che non avevo ancora avuto uno straccio di ragazzo. Devo dire che me la cavo coi i maschi... come amica, però. Sono la cosiddetta "maschiaccia" della classe, quindi nessuno mi degna di uno sguardo. Pensavo che avrei potuto mettermi un po' di lucidalabbra...ma mi sentivo stupida solo a pensarlo. Sono molto timida, sai diario? Beh, mentre facevo le mie fantasticherie su come trovare un ragazzo simile al mio disegno, successe una cosa che non so spiegare: il foglio si illuminò tantissimo, tanto che dovetti chiudere gli occhi e coprirmi il viso con le braccia. Nel frattempo, ero anche caduta dalla sedia e un vento fortissimo vece volare via dalla finestra il disegno più bello che avessi mai fatto. Credo di aver perso i sensi subito dopo ma appena mi svegliai... sentivo che qualcuno mi stava tenendo la mano ed ero appoggiata alle sue ginocchia: aprii gli occhi. Non so come faccio ad essere ancora viva, Diario perchè ad una ragazza debole di cuore come me, come minimo le sarebbe venuto un'infarto nel vedere che... IL PROPRIO DISEGNO AVEVA PRESO VITA. Si, il ragazzo che poco prima ero riuscita finalmente a disegnare dopo tanti sforzi e studi, era diventato un essere umano in carne ed ossa. Mi stropicciai gli occhi, pulii gli occhiali, diedi le testate contro il muro che era di fianco a noi ma niente: lui continuava ad essere li e mi guardava pure con aria attontita. " Ti prego Fuji-san, non farti male! " C-c-che voce splendida che aveva! Profonda ma dolce, sensuale ma gentile: era perfetta. Mi allontanai spaventata e risposi: "T-t-t-tu! Vattene da casa mia! Chi sei? Come sei entrato qui? Non me ne frega niente che sei un fig... Vai fuori e basta!" Ero furiosa e spaventata: come era potuto accadere proprio a me? Era sicuramente un sogno, sicuramente un sogno, sicuramente un... Mi ritrovai sdraiata a terra e sopra di me c'era lui, con gli occhi ricoperti di lacrime, che mi implorava di non cacciarlo. Se potessi descrivere quanto batteva forte il mio cuore lo farei, caro Diario ma proprio non ci riesco. Era così bello: ogni cosa che avevo disegnato aveva preso vita, persino le lentiggini. Mi misi a piangere pure io: più che un sogno quello era un incubo. Incominciai ad urlare "Vattene, vattene! Mi fai paura, maniacooo!" e corsi per tutta la casa per almeno 15 minuti e lui imperterrito mi seguiva, come...come un cagnolino! "Ma cosa vuole questo da meee?! Io non sono pronta per tutto questo!" pensavo ma mi ritrovai in bagno, chiusi la porta e poi Diario... non ricordo nulla di quello che è successo. So solo che credevo di essere morta: sentii la voce della mia mamma che mi chiamava, "Fujiko! Fujiko, svegliati amore! Fujiko!..." Così aprii gli occhi, credendo di essere in paradiso ma poi la voce di mia madre continuò..."Mi spieghi come caspita facevi a dormire nella vasca da bagno? E poi per una volta che ti chiedo di preparare la cena! Oh, sei sempre la solita." disse ridendo perchè si, te lo dico Diario, non si poteva non ridere di me in quel momento. Mi alzai in lacrime e andai ad abbracciare la mamma: le dissi che avevo fatto un brutto sogno e che mi dispiaceva per tutto. Mi accompagnò in camera e mi mise a letto, poichè avevamo scoperto che mi era salito un febbrone da cavallo. "Ecco spiegato il tuo brutto sogno, amore. Ora ti porto il brodino e poi subito a letto!" le parole della mamma mi rassicurarono e poi ero felice di prendermi una "vacanza" dopo tanto tempo. Ma Diario, Diario! Quanto vorrei che la storia fosse davvero finita così! - Continua! -"

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